Han Ye-ri, JEONG Dae-yong, Lee Hee-jun, Jo Duk-je, Kim Sang-ho, Jung In-gi, Heo Sung-tae, KIM Ki-tae, YEOM Hye-ran, Moon Sung-keun, Kim Young-woong, Kwon Byung-gil, Yoon Je-moon, Ki Joo-bong, PARK Yoo-chun, Yoo Seung-mok, KIM Yun-seok, Ye Soo-jung
KWON Kwi-deok, PARK Jae-young, SONG Min-seok, SEO Ji-o, SONG Won-jong, GWON Seung-gu, JANG Han-byul, HAN Jeong-uk, JUNG Dong-hyuk, JANG Han-seung, JUNG Doo-hong, KIM Gyeong-ae, KIM Seong-jong, KIM Min-soo, KIM Sun-woong, LIM Hyo-woo
Sinossi:
Basato su fatti realmente accaduti nel 1998, la storia narra dell'equipaggio di una barca da pesca e del suo tentativo di contrabbandare immigrati clandestini per salvare l'attività. Il piano fallisce quando nel trasporto di circa trenta persone attraverso una fitta nebbia di mare, si verifica un terribile incidente. In mezzo al caos il membro più giovane del gruppo, Dong-sik, cerca di proteggere una giovane immigrata di cui si è innamorato dal folle capitano Kang e dagli altri membri dell'equipaggio.
Recensione Film:
Film candidato dalla Corea del Sud agli Oscar di quest’anno, il film è la toccante opera prima di Shim Sung-bo, prodotta da Bong Joon-ho e con Park Yoo-chun come protagonista. Ispirato a una storia vera già oggetto di una pièce teatrale, il film, forte della sua impostazione di partenza (quella classica del dramma sociale) è tuttavia attraversato da molteplici varianti: come un sapiente equilibrista Shim passa dal film d’azione all’horror, per poi giungere alla catastrofe umanitaria e ritornare in seguito all’assunto iniziale (senza rinunciare a inserire anche una traccia melodrammatica, con una storia d’amore). Non c’è una divisione tra i diversi generi, ognuno di essi deborda nell’altro ed è qui la forza del film che, pur essendo un’opera prima, mostra già una robusta maturità inserendosi a pieno nel solco del grande cinema d’autore coreano dell’ultimo quindicennio. Grazie a una spiccata qualità della scrittura che si concentra su personaggi ambigui e travagliati, riuscendo a trasformarli in caratteri umani universali (fuggendo tuttavia gli stereotipi!), il regista condisce la narrazione di un umorismo nero penetrante e imprime alle immagini un lirismo e una forza plastica impressionanti (alcune inquadrature sembrano debitrici della pittura di Michelangelo e Géricault). Il tempo ci dirà se Shim sarà uno dei maestri del cinema coreano dei prossimi anni. Le premesse ci sono tutte.