HYPNOTIZED

Titolo Coreano:

얼굴없는 미녀

Pronuncia Originale:

Ulgool Upnun Minyeo

Titolo Italiano:

Ipnotizzato

Regista:

Anno:

2004

Durata:

104'

Nazione:

Corea del Sud

Formato:

35mm

Tipologia:

Colore:

Colore

Lingua:

Coreano

Sottotitoli:

Italiano, Inglese

Genere:

Distribuzione Internazionale:

Produttore:

Sceneggiatori:

Musiche:

Direttore alla Fotografia:

Montaggio:

Direttore Artistico:

Direttore delle Luci:

Costumista:

Edizione Festival:

Sezione Festival:

Sinossi:

Jin-Su è una scrittrice fallita dal passato oscuro. Affetta da un disturbo borderline della personalità, la donna tenta il suicidio dopo aver scoperto che il marito la tradisce. Lui la rinchiude in una clinica psichiatrica, dove incontra Seok-won, un dottore che cerca di guarirla, senza però riuscirci. Jin-Su lascia l'istituto, ma i due si rincontrano per caso un anno dopo. L'uomo e la donna iniziano a conoscersi meglio e durante i loro incontri, Seok-won usa la tecnica dell'ipnosi per fare sesso con lei, autoilludendosi di poter vivere con Jin-Su una relazione passionale. Pian piano, però, anche Seok-won viene assalito da ossessioni, paure, rimorsi e strane visioni.

Recensione Film:

Melodramma dalle tinte forti, visionario, ossessivo, lussureggiante e provocatorio, Hypnotized è un film in cui i temi della vendetta, della valenza morale delle proprie azioni e del senso di colpa trovano sul piano narrativo una cornice appropriata che va molto oltre l'eros. Nel film di Kim In-shik il sesso è solo il tramite attraverso cui i personaggi sperimentano l'impossibilità di vivere con autenticità i sentimenti e le relazioni umane, affidando alle alterazioni della mente il senso del vissuto (ben rese da uno spiccato uso delle ellissi e del montaggio discontinuo). E' per questo che il film è pieno di invenzioni visive: oggetti che si muovono in uno spazio surreale, alterazioni della percezione, sovrapposizioni tra le immagini. La mente umana, ci suggerisce il film, può davvero creare un percorso parallelo di vita, ma il risvolto tragico è che può anche portare alla follia, all'autodistruzione, perfino alla morte.