ROMANCE JOE

Titolo Coreano:

로맨스 조

Pronuncia Originale:

Romaenseu Jo

Titolo Italiano:

Romance Joe

Regista:

Anno:

2011

Durata:

115 min

Nazione:

Corea del Sud

Formato:

35mm

Tipologia:

Colore:

Colore

Lingua:

Coreano

Sottotitoli:

Italiano, Inglese

Produzione:

Distribuzione Internazionale:

Sceneggiatori:

Musiche:

Direttore alla Fotografia:

Edizione Festival:

Sezione Festival:

Sinossi:

Quando la famosa attrice Woo Ju-hyeon si suicida, Romance Joe, assistente alla regia in uno dei suoi film, si licenzia e si ritira a vivere in campagna. Anch’egli sull’orlo del suicidio incontra una cameriera che gli ricorda del suo primo amore. Cho-hee. Lee, famoso regista arriva in paese per scrivere una nuova sceneggiatura. Inizia a parlare con la cameriera che racconta di quell’unico grande amore di Romance Joe. Lee decide quindi di scrivere la sceneggiatura attorno alla storia di Romance Joe, ma le sue buone intenzione non vanno a buon fine.

Recensione Film:

Concepito e come un gioco di scatole cinesi, una matrioska dalle molte bamboline, Romance Joe appare come la trasposizione cinematografica di un percorso onirico, un sogno catartico che metabolizza e sana il seme della depressione e la propensione a mettere fine alla vita in modo tragico. I livelli si sovrappongono, si mischiano, si rincorrono con maestria e grazia, creando una danza di situazioni, ricordi, riflessioni che trascendono dal solo protagonista, ma si estendono sulle molte figure emblematiche, donne e bimbi su tutte, che si cedono vicendevolmente il passo in questa storia complessa e destrutturata.
Ed è anche una riflessione sul cinema, su come la messa in scena possa ridurre tutto, compresi i sentimenti più profondi, a sterili sceneggiature, e sulla crisi d’identità di un regista di fronte alla morte. In questo si avverte un velato rimando all’esperienza tragica del maestro Kim Ki-duk. Si sente però soprattutto l’influenza di Hong Sang-soo, mentore di Lee, in questa pellicola sospesa, senza grandi svolte, meditativa e votata alla suggestione, più che alla azione, proprio come un’opera di Hong.