SAVE THE GREEN PLANET

Titolo Coreano:

지구를 지켜라!

Pronuncia Originale:

Ji-goo-leul Ji-kyeo-la

Titolo Italiano:

Salvate il pianeta verde

Regista:

Anno:

2003

Durata:

118 min

Nazione:

Corea del Sud

Formato:

35mm

Tipologia:

Colore:

Colore

Lingua:

Coreano

Sottotitoli:

Italiano, Inglese

Genere:

,

Distribuzione Internazionale:

Sceneggiatori:

Musiche:

Direttore alla Fotografia:

Montaggio:

Direttore Artistico:

Direttore delle Luci:

Costumista:

Effetti Speciali:

Edizione Festival:

Sezione Festival:

Sinossi:

Byung Gu crede fermamente che tutti i mali sociali della Terra siano il frutto di una congiura aliena. Si convince di dover incontrare il principe di Andromeda prima di una prevista eclissi lunare, per scongiurare un grave pericolo per l’intero pianeta. Per incontrarlo deve però trovare un extraterrestre che viva sulla Terra e che faccia da tramite, e la sua scelta ricade su Kang Man Shik, presidente di una Compagnia Chimica. Inizia così per Byung Gu una corsa contro il tempo, e per Kang Man Shik una corsa da Byung Gu.

Recensione Film:

Specchio di un’umanità afflitta da ansie millenariste e crisi d’identità post-industriali, Save The Green Planet è un interessante pout-pourri di generi, dove humour nero, suspence e dramma vengono sapientemente mischiati, trascinando lo spettatore in una sconcertante altalena di sensazioni e sentimenti. Magistrali le interpretazioni degli attori protagonisti e stupefacente la paludata abilità con la quale il giovane regista Jang Joon-hwan, al suo primo lungometraggio, riesce a gestire una macchina narrativa complessa, mostrando solo a tratti piccoli peccati di gioventù. Acclamato dai cinefili e premiato nei più importanti festival di cinema del suo paese, la coraggiosa operazione di Jang Joon-hwan non venne però capita dal pubblico che, ignorandolo al botteghino, segnò la prematura interruzione di una promettente carriera, ripresa soltanto nel 2010 grazie al progetto Camelia che ha visto partecipare importanti registi di fama internazionale quali Isao Yukisada e Wisit Sasanatieng.