Sinossi:
Avvocato di successo, Yoo Ji-yeon non perde una causa. Un giorno, però, durante le gare scolastiche di staffetta cui partecipano i genitori, l’adorata figlioletta Eun-young scompare improvvisamente. La donna subisce quindi un terribile ricatto: per rivedere la figlia, Ji-yeon dovrà accettare la difesa nella causa per l’omicidio di una giovane scultrice e in soli sette giorni dovrà trovare elementi sufficienti a scagionare un colpevole ‘perfetto’. Aiutata da un amico poliziotto poco propenso all’ortodossia delle procedure, Ji-yeon si trova coinvolta in un caso assai più intricato che all’apparenza.
Recensione Film:
Thriller serratissimo e incalzante, 7 Days intreccia il dramma di una madre disperata sulle maglie di una trama misteriosa, imprevedibile e inquietante. L’opera terza di Won Shin-yeon combina gli elementi e talvolta pure l’iconografia di celebrati modelli americani costruendo un ibrido di generi che coniuga con nonchalance giallo, thriller legale e kidnap movie. Senza dimenticare di concedersi pure un affondo contro la corruzione giudiziaria e politica. L’aspetto drammaturgico più interessante del film è, però, il rapporto che si stabilisce tra Ji-yeon e la madre della vittima; laddove quest’ultima chiede giustizia (e vendetta) per la morte dell’unica figlia, Ji-yeon si trova a mentirle, ad ingannarla e a screditare l’immagine della di lei figlia, per poter salvare Eun-young. Nel finale, questa trama di tormentati legami materni si rivelerà la chiave ultima del mistero. Una soluzione che, come in altri fortunati thriller coreani, da Tell Me Something (1999) in poi, potrà parere eccessivamente lambiccata, ma che non ha pregiudicato il successo del film; uscito nel novembre 2007, 7 Days è stato visto da più di due milioni di spettatori in Corea. Un riscontro che deve sicuramente molto alla scaltrezza della messa in scena di Won, alla forsennata rapidità del montaggio e alla prova attoriale di Kim Yoon-jin, nel ruolo di Ji-yeon. Nel 2008, 7 Days ha poi conseguito tre Grand Bell Award: per il miglior montaggio, per il miglior sonoro e per la migliore interpretazione femminile a Kim Yun-jin.