BARKING DOGS NEVER BITE

Korean title:

플란다스의 개

Original pronunciation:

Flan-ders-ui Gae

Italian title:

Cane che Abbaia non Morde

Director:

Year:

2000

Lenght:

108 minuti

Country:

South Korea

Format:

35mm

Type:

Color:

Color

Language:

Korean

Subtitles:

Italiano, Inglese

Genre:

,

International Distribution:

Productor:

Screenwriters:

,

Music:

Director of Photography:

Editing:

Artistic Director:

Lighting director:

Costume designer:

Special Effects:

Festival Edition:

Festival Section:

Review/Retrospective:

Synopsis:

Yoon-ju è un ricercatore universitario che vive con la moglie in un piccolo appartamento di periferia. Benché la coppia sia in attesa del primo figlio, Yoon-ju è frustrato dal fatto di non essere ancora riuscito a farsi assegnare una cattedra. Ben presto si convince che la causa principale del suo malessere sia il continuo abbaiare dei cani appartenenti ai suoi vicini e per questo decide di iniziare a eliminarli. Dopo averne brutalmente ammazzati due, viene però casualmente scoperto da una ragazza, che tenta di acciuffarlo senza però riuscirci. La situazione sembra precipitare quando la moglie di Yoon-ju decide a sua volta di prendere un cane, mentre la ragazza continua a cercarlo...

Film Review:

Il primo lungometraggio di Bong Joon-ho è sicuramente uno degli esordi più originali del cinema coreano del nuovo millennio. Partendo dalla vicenda individuale di un uomo in prenda alla frustrazione e alla nevrosi, Bong dipinge con ironia e sarcasmo l'alienante microcosmo di un piccolissima borghesia cittadina preda dell'insoddisfazione e della povertà. E' proprio tra gli anonimi palazzi di questa periferia dell'anima che si annidano i sentimenti mostruosi che facilmente sfociano nella violenza sulla natura e nell'ipocrisia dei rapporti umani. Grazie a una sceneggiatura molto dinamica e non rinunciando affatto a un realismo della messinscena frutto di scelte registiche coraggiose (l'uso insistito dello zoom per isolare il nucleo drammatico di una scena, la macchina a mano e l'accelerazione nelle sequenze degli inseguimenti, la profondità di campo degli ambienti), il regista accompagna i suoi personaggi in un percorso di svelamento doloroso, ma necessario. Perché la solitudine si combatte solo con verità.