FROZEN FLOWER, A

Korean title:

쌍화점

Original pronunciation:

Ssang-wha-jeom

Italian title:

Un Gelido Fiore

Director:

Year:

2009

Lenght:

132 Min

Country:

South Korea

Format:

35mm

Type:

Color:

Color

Language:

Korean

Subtitles:

Italiano, Inglese

Production:

,

International Distribution:

Screenwriters:

Music:

Director of Photography:

Editing:

Artistic Director:

Lighting director:

Special Effects:

Festival Edition:

Festival Section:

Synopsis:

Ambientato sul finire dell’era Goryeo (918-1392), narra le vicende di uno degli ultimi sovrani della dinastia. Insidiato dal casato cinese degli Yuan, e vittima di una cospirazione in seno alla corte per via della sua incapacità di fornire un erede, il re istruisce un piccolo esercito di guardie del corpo pronte a difenderlo dagli attacchi nemici, a capo del quale vi è Hong Lim di cui il sovrano si innamora. In qualità di suo uomo di fiducia e suo amante, viene designato dal re per concupire la regina e renderla madre del sospirato erede, ma tra i due nasce una travolgente storia d’amore. Il triangolo assume man mano i colori del dramma, mentre sullo sfondo imperversa il declino dei Goryeo.

Film Review:

A Frozen Flower è innegabilmente un melò, ma al di là dello sfruttamento del cliché dell’amore contrastato e impossibile e dello stilema classico del triangolo amoroso, che qui si sviscera in tutta la sua drammaticità, sono le dinamiche tra gli attori di questa situazione di estremo conflitto ad essere spunto di riflessione. Questi due uomini e questa donna vivono un continuo tentennamento tra le ragioni di stato, e quindi il dovere istituzionale, e le aspirazioni sentimentali, le pulsioni, le volontà più intime. Come da copione, l’abbandonarsi al desiderio dopo tante resistenze, li porterà ad agire in modo impulsivo e disastroso rendendoli di fatto tre anti-eroi, per i quali la scoperta inattesa e concomitante dell’amore diventa automaticamente drammatica. Il mondo di A Frozen Flower è dominato da uomini, ma ancor più dalle fragilità maschili. Di contro l’elemento che, se pur devastato comunque riemerge, è quello femminile: sottomesso, dimesso, declassato, diventa invece, ed infine, unico portatore di nuova speranza e sola prospettiva di vita.