HAPPINESS

Korean title:

행복

Original pronunciation:

Haeng-bok

Italian title:

Felicità

Director:

Year:

2007

Lenght:

124 Minuti

Country:

South Korea

Format:

35mm

Type:

Color:

Color

Language:

Korean

Subtitles:

Italiano, Inglese

Production:

,

International Distribution:

Music:

Director of Photography:

Editing:

Artistic Director:

Lighting director:

Costume designer:

Special Effects:

Festival Edition:

Festival Section:

Review/Retrospective:

Synopsis:

Quando viene colpito da una grave malattia, Young-su decide di abbandonare il suo lavoro e la vita notturna di Seul, fatta di alcol, droghe e sesso facile. Si ritira in un sanatorio situato in campagna, dove incontra Eun-hee, una giovane donna, paziente come lui. I due ben presto si innamorano e decidono di lasciare la struttura per andare a vivere insieme in una piccola, ma accogliente fattoria. La salute di entrambi migliora e la vita sembra scorrere tranquilla, ma quando i vecchi amici ritrovano Young-su, l’uomo inizia a dubitare della sua nuova vita e sente sempre più forte il richiamo della città.

Film Review:

Happiness segna un decisivo cambio di passo nello stile di Hur Jin-ho. Rispetto ai tre film precedenti il regista coreano ricorre infatti a una serie di meccanismi di genere più riconoscibili. I due protagonisti non sono più personaggi comuni, ma due anime in cerca di una redenzione fisica e morale che, dopo aver attraversato un lungo periodo di cura, si ritrovano a iniziare una nuova vita. Se la terapia giusta è quella dell’accettazione dei propri limiti, l’amore riappare come uno strumento di continua messa in gioco del proprio io. La dicotomia tra città e campagna, tra vita sfrenata e vita frugale, tra il vizioso richiamo del tradimento e l’impegno della fedeltà diventa parte integrante della messinscena, così come è accentuato il pathos nelle scene-chiave, soprattutto nel finale. La rarefazione degli ambienti e la lentezza del racconto, che segnano nella prima parte il percorso di scoperta reciproca da parte dei personaggi, lasciano nella seconda il posto a un ritmo più narrativo e melodrammatico.