HAPPY END

Korean title:

해피엔드

Original pronunciation:

Haepi Endeu

Italian title:

Lieto fine

Director:

Year:

1999

Lenght:

99'

Country:

South Korea

Format:

35mm

Type:

Color:

Color

Language:

Korean

Subtitles:

Italiano, Inglese

Genre:

Production:

International Distribution:

Productor:

,

Screenwriters:

Director of Photography:

Artistic Director:

Lighting director:

Festival Edition:

Synopsis:

Bora è una donna in carriera con una bimba appena nato ed una vita matrimoniale frustrante: suo marito Seo Min-ki ha perso il lavoro e passa ormai le sue giornate come un casalingo, privo di stimoli e dedito alla sola cura della casa. La donna sfoga le mancanze della sua vita coniugale imbastendo una relazione clandestina con un suo ex, Kim Il-beom. Sebbene il rapporto sia per Bora evidentemente deleterio, e nonostante Seo abbia ormai collezionato vari indizi dei tradimenti della moglie, nessuno dei due riesce a mettere fine alla situazione, perché il rapporto tra Bora e Kim è un legame d'amore e passione che difficilmente si può scardinare.

Film Review:

C'è un momento specifico in incipit di Happy End in cui la parabola drammatica destinata a manifestarsi viene anticipata, un'esca narrativa potente, che si rivela solo a tragedia compiuta, ed è quando Seo, marito annichilito dalla perdita del lavoro e dalla crisi matrimoniale, si rifugia in una libreria, leggendo qua e là libri che non comprerà mai. Dichiara, in quel frangente, di non amare le storie sentimentali venate di giallo, ma i racconti d'amore puri, e riclassifica un presunto romanzo rosa che il proprietario del negozio gli ha dato, riponendolo nello scaffale delle storie più grevi. E' qui che nel film la croce delle responsabilità viene gettata addosso a Bora, ai suoi atti fedifraghi, è qui che capiamo come il destino della storia sia per Jeong Ji-Woon non nelle mani materialmente colpevoli di Seo, ma in quelle traditrici di Bora. Dal canto suo Jeon Do-yeon è superba nel restituire la figura di una donna che è più donna che madre e che di sicuro non è moglie, che antepone la propria vita a quella familiare e che si sente inadeguata e colpevole in ogni situazione al punto da non sapersi decidere, da non riuscire a prendere una direzione, senza rendersi conto di averla, di fatto, già presa sin dall'inizio. E la proverbiale parabola è compiuta. Senza un happy end.