Synopsis:
È insolito, originale – e lusinghiero, per noi – che il titolo di un film coreano sia in italiano. Ma è proprio così. “Il mare” è il titolo del film e anche della casa che lega i destini dei protagonisti. Lee Hyung-seung racconta, attorno a questa casa, una storia d’amore difficile, se non impossibile, a causa della distanza. Che non è una distanza di spazio: ma di tempo.
Lui e lei vivono nella stessa casa sul mare: ma a due anni di distanza l’uno dall’altra. Lui, Sung-hyun, nel 1997 va ad abitare in quella casa. Trova nella cassetta postale una cartolina natalizia da parte di una ragazza. Piccolo particolare: la cartolina è datata nel futuro. Due anni dopo. Il ragazzo pensa a uno scherzo, ma risponde alla missiva. Tra i due inizia una fitta corrispondenza per venire a capo del mistero: ben presto capiranno che la cassetta postale è una finestra temporale tra il presente e il futuro. I due si innamorano. Ma come valicare questa distanza “anomala”?
Film Review:
Nel 2000, il coreano Lee Hyun-seung dirige una storia d’amore unica, poetica, bellissima. Una fotografia curatissima, immagini che prendono il posto delle parole, una musica morbida e avvolgente. Movimenti della macchina da presa che sembrano seguire i sentimenti dei protagonisti. Attori che parlano con gli sguardi e con il linguaggio del corpo. Il disegno di due solitudini che si sfiorano.
“Il mare” racconta un amore in assenza di corpi, un sentimento ideale, che si scontra sul muro del reale. E delinea due premature solitudini – lui e lei – che hanno poco in comune, se non il fatto di abitare quella stessa casa, ma in tempi diversi. Una metafora sull’amore: che è, in fondo, quando accade, compresenza, capacità di vivere nello stesso tempo le stesse emozioni. Forse l’amore è tutto un fatto di sincronia. Amarsi è vivere insieme l’istante. Quello che ai due protagonisti del film è precluso. Presentato in Italia al Far East Festival di Udine nel 2001, “Il mare” è un film dal grande appeal visivo, con una fotografia eccezionale. Capace di unire leggerezza di tocco, malinconia, tenerezza.
Un piccolo gioiello, capace di attirare l’attenzione dei produttori della Warner Bros che nel 2006 ne hanno realizzato il remake hollywoodiano, “The Lake House”, in italiano “La casa sul lago del tempo”, con Keanu Reeves e Sandra Bullock, senza neppure sfiorare la forza poetica dell’originale.